lunedì, ottobre 20, 2003

Quest'uomo ha avuto un'idea geniale:
invitare la suo 35mo compleanno un sacco di celebrità, riportando poi sul web la loro risposta all'invito.

lunedì, luglio 28, 2003

Sempre più ardito e spregiudicato


Grazie a .mau. per questo prezioso post. Non si può non ammirare lo sprezzo del pericolo (e del buon senso).

mercoledì, luglio 23, 2003

Per la serie: MAI PIU' SENZA

Un utile attrezzino per la cucina. Devo ammettere che ci ho messo un attimo a capire a cosa serva e come si usi. Ma per _soli_ 16,95$ è vostro!!

mercoledì, luglio 09, 2003

Esiste!
Io pensavo esistesse solo nelle barzellette o al limite nelle commedie. Lo ritenevo come il classico caso da portare come cattivo esempio nelle conversazioni, ma che infine in pochi l'avessero scorta dal vivo.
Invece oggi l'ho vista!! Dal finestrino del tram su cui andavo al lavoro la ho potuta osserva per almeno 2 minuti buoni. Era un bell'esemplare di sciura truccans in semafuro. Col suo bel beauty case sulle ginocchia, durante un rosso è riuscita ad passarsi mascara, rossetto e fondotinta. Il tutto come detto in circa due minuti. Quello che ovviamente mi chiedo è: ma arriverà in ufficio in orario grazie a quei due minuti risparmiati a casa??

martedì, luglio 08, 2003

Anche la miseria pare abbia le sue mode. A Torino, come in tutte le città italiane credo, è abbastanza facile incontrare al semaforo i lavavetri: si offrono di detergere il tuo parabrezza e in cambio gli si offre qualche moneta.
Ma da qualche tempo c'è una nuova tendenza nella miseria metropolitana. Al semaforo ti viene incontro una signora di una certa età, oppure un giovanotto magro oppure ancora una ragazza sulla trentina. Hanno in mano un piccolo cartello di cartone con un messaggio in italiano "Sono povera, tre bambini, auitatemi per mangiare", o ancora "Non trovo lavoro, ho tre bambini a casa, aiutatemi per favore". I bambini sono sempre tre, ho notato. Chiedono anche loro qualche spicciolo. Da quest'ultima moda della miseria sono esclusi i nordafricani, ormai troppo legati al mestiere di lavavetri per essere a' la page.
Ma adesso a queste due strategie per raggranellare qualche spicciolo si è aggiunta l'ultimo movimento (almeno per Torino):
i suonatori di fisarmonica sui mezzi pubblici. Arrivano in due o tre, quasi sempre bambini o adolescenti, suonano qualche motivetto sull'autobus o tram, chiedono un obolo poi scendono. Non li avevo mai visti, poi di punto in bianco qualche mese fa sono apparsi su tutte le linee GTT. L'ultima moda della disperazione?

giovedì, luglio 03, 2003

Press Clippings



Oggi mi tocca una piccola rassegna stampa, sopratutto internazionale, sulle gesta del "nostro".

Dalla CNN:

Germany demands Nazi jibe apology


Berlusconi's Nazi jibe not his first gaffe


Dal Financial Times:

Berlusconi insult is latest in long line of gaffes


Da quel covo di rossi manovrati dall sinistra italia che è diventato ormai The economist:

Silvio Berlusconi Unfit to lead Europe
The Italian prime minister is not the man to speak for the European Union


Berlusconi’s blunder
By comparing a German politician to a Nazi camp commandant, Silvio Berlusconi has made an absurd start to Italy’s presidency of the European Union


Mi fermo per carità di patria.
Sarà anche vero che all'estero sono prevenuti nei nostri confronti e che alcuni attacchi siano stati eccessivi o pretestuosi, ma in questo caso direi che ci stiamo subendo meritatamente, purtroppo...

lunedì, giugno 16, 2003

Trek: Col di Thures


Sabato bella e facile gita in montagna: i laghetti del col di Thures. Da Bardonecchia si va in macchina sino alla Valle Stretta (direzione Melezet), alla sbarra si lascia la macchina.
Poi si parte dal Rifugio III Alpini e si seguono le indicazioni per il Col di Thures. Il sentiero parte in salita e allo scoperto per i primi cento metri, poi si inoltra nel bosco e le pendenze non sono mai eccessive. Si arriva dopo circa 1h ad una falsopiano che si passa e dopo l'ultima salitella si arriva al lago di Thures. Se si sale ancora sulla sinistra si trova il secondo lago, mentre lasciando il laghetto sulla destra si può salire alla Guglia Rossa (o L'Aiguille Rouge).
Partenza: Rifugio III Alpini , 1790 m.

Arrivo: lago di Thures, 2189m
Io e Monika ci abbiamo messo circa 1h e 15min

Evoluzioni politiche


Oggi segnalo due articoli, anzi uno lo copio perché sul sito del corriere gli articoli non durano tanto.
1) Eugenio Scalfari su Repubblica.it. Da rimarcare la chiusura: Personalmente sono ottimista: da un paio di mesi ho la fondata speranza di non dover morire berlusconiano.

2) Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera. Lo riporto per intero:

Il governo, Berlusconi e i pannicelli caldi

ULTIMO AVVISO PER IL MEDIATORE



di ERNESTO GALLI DELLA LOGGIA

Il governo Berlusconi sembra essere arrivato all’ultima stazione: quella, per intenderci, dopo la quale c’è solo il capolinea. Un risultato elettorale mediocre (anche se tutt’altro che rovinoso) ha improvvisamente illuminato tutte le cose che fin qui non hanno funzionato e tutti i motivi che hanno impedito e impediscono il loro funzionamento. Si tratta - ed è bene dirlo subito come premessa - di una situazione di fronte alla quale i rimedi annunciati («vertici», «consiglio di gabinetto», «rimpasto», «tagliando»), oltre ad avere un suono alquanto grottesco, rievocativo di stagioni politiche che credevamo finite per sempre, appaiono privi di qualunque efficacia: i malanni seri, infatti, non si curano con i pannicelli caldi. I malanni del governo sono almeno tre. Il primo riguarda la sua composizione. Molti ministri e sottosegretari, perlopiù di Forza Italia e della Lega, non hanno spessore politico e autorevolezza personale. Appaiono perennemente incerti, incapaci di iniziative, confermando in tal modo la decisione di chi li ha voluti al loro posto solo perché fedeli e obbedienti. Ma agli italiani della loro fedeltà e obbedienza importa assai poco. Quel che conta è che così l’immagine dell’esecutivo e la sua capacità di dialogare con il Paese sbiadiscono e svaniscono progressivamente.
Il secondo malanno riguarda le promesse elettorali non mantenute. Per la stragrande maggioranza dei cittadini il carico fiscale è rimasto sostanzialmente invariato: che poi per alcune categorie sia invece diminuito è solo motivo di sconcerto per tutte le altre. Egualmente, il governo non ha fin qui messo mano ad alcuna seria riforma dell’ordine giudiziario. Anche qui: sono andati subito in porto gli interventi che favorivano direttamente il premier e i suoi amici; di quelli che invece sarebbero dovuti andare a beneficio della collettività non se n’è fatto nulla. Allo stesso modo è fin qui caduto nel dimenticatoio il solenne impegno preso ripetutamente da Berlusconi di sanare il conflitto di interessi che lo vede coinvolto in prima persona. È bene su questo punto essere chiari: anche chi quel conflitto non glielo ricorda ogni giorno tuttavia di esso non si scorda mai, non può scordarsi mai.
Il terzo non è un malanno, è soprattutto un problema: si tratta della leadership di Berlusconi. Al presidente del Consiglio non è ancora riuscito di trasformarsi da padrone elettorale della sua coalizione in suo effettivo padrone politico. La sua personalità - che pure ha modo di rifulgere quando può muoversi in piena libertà nella dimensione istrionico-personale, come nel caso della politica estera - appare invece spegnersi quando si entra nell’ambito della politica interna. Qui egli svolge sì un ruolo di mediazione (come farà sicuramente anche stavolta), ma si tratta di una mediazione per così dire sempre al ribasso, incapace di rappresentare una sintesi superiore, di inserire tale sintesi in una prospettiva dotata di qualche consistenza ideale e incapace altresì di alimentare uno slancio politico forte.
Dunque una mediazione che finisce per esaurirsi rapidamente in se stessa, proprio perché soltanto pura e semplice mediazione. Berlusconi appare, infatti, incapace di decidere davvero. Ancora peggio: l’impressione che comunica all’esterno è che su quasi tutto ciò che non riguarda le sue personali necessità egli non abbia un’opinione precisa, o meglio un’opinione per la quale sia disposto a impegnare davvero se stesso. La parabola del governo è a un punto critico: più che di mediazioni oggi c’è bisogno di scelte, e le scelte non può che farle il presidente del Consiglio. Lui ha vinto le elezioni, e dunque scelga e governi, se è capace.

martedì, giugno 10, 2003

Niente resterà impunito


Era il titolo di una famosa rubrica di Cuore che prendeva di mira le insegne più idiote. Io ne ho due da segnalare:
Scarpe diem: negozio di scarpe, visto ad Avigliana (TO)
Il business del panino: paninoteca, Via Nizza Torino

SIGH! mi viene da piangere

mercoledì, giugno 04, 2003


P2P, "retata" dei miei stivali


Grande Paolo Attivissimo. Alcuni giorni fa un articolo su
repubblica.it
avvisava di una retata ai danni di chi usa il P2P. A me la notizia aveva fatto incazzare parecchio, perché:
1- mi pare assurdo perseguire penalmente chi si scarica un MP3 da Kazaa.
2- mi pare assurdo che le forze dell'ordine sprechino tempo e risorse in genere per "frenare" questo tipo di reati, la cui pericolosità sociale è pari a zero, meno di zero.

Adesso si scopre che l'articolo era scritto coi piedi e alle cose che diceva bisognava fare una tara grossa grossa. Il succo vero è che la GdF ha condotto un'inchiesta contro chi il materiale piratato lo smerciava, non contro chi lo scaricava. Il tutto mi pare che cambi (non poco) prospettiva.

giovedì, maggio 29, 2003

Oggi per chi come me tifa Juve è giorno di rimpianti.
Se avesse giocato Nedved...
Se Lippi non avesse sbagliato formazione iniziale...
Se i rigoristi...
Comunque questa sconfitta fa meno male delle due precedenti, 1997 e 1998: arriva ai rigori e poi infine, il Milan ai punti avrebbe forse vinto uguale.
BAH! Io spero molto che gente tipo Ferrara, Pessotto, Conte e anche Nedved abbia presto una seconda possibilità, con risultato diverso ovviamente

mercoledì, maggio 28, 2003

Sto leggendo "Camera con Vista" di E. Foster. L'avevo letto quando mi sono trasferito in Inghilterra per lavoro (trasferta poi durata solo alcuni mesi), alcuni anni fa. Rileggendolo adesso mi sta piacendo molto molto più di allora. Sarà perché conosco già il finale e apprezzo meglio le sfumature? Sarà perché sono diverso io? Sarà perché adesso lo so collocare nel contesto giusto? Boh! fatto sta lo sto leggendo come di solito leggo i thriller, in fretta e con l'ansia di andare avanti

lunedì, marzo 31, 2003

Qualche tempo fà in rete passò il Il Generatore di Qualifiche Stronze per la Web Economy.

Pare che quelli del comitato per olimpiadi di Torino del 2006 siano però andati ben oltre

venerdì, marzo 28, 2003

Ho appena scoperto che mi piace moltissimo un pittore scozzese, già molto famoso di suo, ma che io non conoscevo:
Jack Vettriano

giovedì, marzo 27, 2003

WAR
(di Barret Strong, Norman Whitfield/Edwin Star)

War
What is it good for
Absolutely nothing
War
What is it good for
Absolutely nothing
War is something that I despise
For it means destruction of innocent lives
For it means tears in thousands of mothers' eyes
When their sons go out to fight to give their lives

War
What is it good for
Absolutely nothing
Say it again
War
What is it good for
Absolutely nothing

War
It's nothing but a heartbreaker
War
Friend only to the undertaker
War is the enemy of all mankind
The thought of war blows my mind
Handed down from generation to generation
Induction destruction
Who wants to die
I giorni di guerra mi hanno buttato molto giù, soprattutto i primi. Per uscirne ho tentato con Springsteen a volume molto alto nelle cuffie, in particolare "My love will not let you down" e "The land of Hope and Dreams"
Ho aggiunto i link a destra: il blog di Beppe Caravita e il sito di Selvaggia Lucarelli.
Perché il primo mi piace da leggere mentre il secondo mi fa veramente ma veramente divertire, leggere questo per credere.

venerdì, febbraio 21, 2003

Ho appena finito di rileggere un romanzo di Manuel Vasquez Montalban, "La Solitudine del Manager", e una volta di più mi dolgo della schifezza di serie televisiva che hanno trasmesso in Italia, ispirata alle avventure di Pepe Carvalho. Quella, per chi si ricorda, con Valeria Marini nella parte di Charo. Io speranzoso, dopo Montalbano, accesi la TV, ma non sono riuscito ad andare oltre i primi 40 minuti. Poi la noia ebbe in soppravvento e spensi. Peccato!