martedì, luglio 08, 2003

Anche la miseria pare abbia le sue mode. A Torino, come in tutte le città italiane credo, è abbastanza facile incontrare al semaforo i lavavetri: si offrono di detergere il tuo parabrezza e in cambio gli si offre qualche moneta.
Ma da qualche tempo c'è una nuova tendenza nella miseria metropolitana. Al semaforo ti viene incontro una signora di una certa età, oppure un giovanotto magro oppure ancora una ragazza sulla trentina. Hanno in mano un piccolo cartello di cartone con un messaggio in italiano "Sono povera, tre bambini, auitatemi per mangiare", o ancora "Non trovo lavoro, ho tre bambini a casa, aiutatemi per favore". I bambini sono sempre tre, ho notato. Chiedono anche loro qualche spicciolo. Da quest'ultima moda della miseria sono esclusi i nordafricani, ormai troppo legati al mestiere di lavavetri per essere a' la page.
Ma adesso a queste due strategie per raggranellare qualche spicciolo si è aggiunta l'ultimo movimento (almeno per Torino):
i suonatori di fisarmonica sui mezzi pubblici. Arrivano in due o tre, quasi sempre bambini o adolescenti, suonano qualche motivetto sull'autobus o tram, chiedono un obolo poi scendono. Non li avevo mai visti, poi di punto in bianco qualche mese fa sono apparsi su tutte le linee GTT. L'ultima moda della disperazione?

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